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XXVI Convegno Nazionale dell’Associazione Mondiale della Strada AIPCR: l’obiettivo è far crescere la sicurezza

Liguria, Genova,

XXVI Convegno Nazionale dell’Associazione Mondiale della Strada AIPCR: l’obiettivo è far crescere la sicurezza

Tre giorni di incontri in un mix di conoscenze scientifiche e di esperienze pratiche
Alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Sen. Altero Matteoli, ha preso oggi avvio il XXVI Convegno Nazionale dell’Associazione Mondiale della Strada AIPCR che nell’arco di tre intensi giorni di lavoro e di confronto vedrà la partecipazione di Aziende concedenti, come Anas, di importanti Imprese private concessionarie, di qualificati docenti universitari, di tecnici, in un mix di conoscenze scientifiche e di esperienze pratiche in grado di fornire concrete proposte volte all’innalzamento della sicurezza in ambito stradale.

Alla cerimonia di apertura erano presenti il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, senatore Altero Matteoli, il Presidente dell’Anas e del Comitato nazionale italiano Aipcr, Pietro Ciucci, il Consigliere del Comune di Roma e delegato dal Sindaco per la Viabilità e la Sicurezza Stradale, onorevole Roberto Cantiani, l’Assessore alla Sicurezza della Provincia di Roma, onorevole Ezio Paluzzi, il Direttore Centrale della Polizia di Stato, Prefetto Oscar Fioriolli, il Presidente Aci Italia Enrico Gelpi e in rappresentanza dell’AISCAT Riccardo Formica.

Il Convegno – organizzato dal Comitato Nazionale Italiano AIPCR, presieduto da Pietro Ciucci presidente di Anas – si articolerà in quattro temi principali: la sostenibilità del sistema di trasporto stradale, il miglioramento dell’offerta dei servizi, la sicurezza del sistema stradale e la qualità delle infrastrutture stradali. Nell’ambito di questi temi, sviluppati in diciotto comitati tecnici, saranno quindi affrontate questioni che riguardano, in particolare, la qualità delle infrastrutture stradali, la gestione del patrimonio stradale, le pavimentazioni, i ponti stradali, la gestione delle gallerie, il fattore umano, il sistema di finanziamento degli investimenti, il trasporto merci, l’intermodalità, l’accessibilità, la buona governance delle amministrazioni stradali, la viabilità invernale, la gestione dei rischi e la migliorabilità della mobilità urbana. Proprio questo ultimo argomento sarà al centro del dibattito della tavola rotonda conclusiva intitolata ‘Sicurezza stradale in ambito urbano’.

“Sono lieto – ha sottolineato il Ministro Matteoli - di partecipare a questo convegno che affronterà tematiche importanti per la vita quotidiana di tutti i cittadini. Tanto stretto è divenuto infatti il rapporto con la strada, componente essenziale quanto naturale della nostra vita. Diversamente dalle altre modalità di trasporto, nel caso della strada l’utente è attivamente coinvolto nell’uso dell’infrastruttura e ciò richiede di non poter ignorare le caratteristiche dell’infrastruttura stessa, com’è mantenuta e com’è organizzata la circolazione. In quest’ottica, auspico che l’approccio scientifico di queste giornate di lavoro possa riguardare, attraverso i più adeguati strumenti, tutta la società perché sia diffusa la massima conoscenza non solo tra addetti ai lavori ma anche fra i cittadini. Non posso, inoltre, non ricordare il grande lavoro che il Dicastero, che mi onoro di dirigere, sta producendo per migliorare la sicurezza stradale. I risultati sono buoni in relazione alla diminuzione degli incidenti e dei morti, ma fin quando sulle nostre strade conteremo anche una sola vittima l’anno dovremo proseguire negli sforzi e non sentirci appagati. In questo senso, posso assicurare che continueremo a lavorare con impegno e dedizione”.

“Questo Congresso – ha spiegato il Presidente Ciucci – rappresenta nel sistema delle infrastrutture e dei trasporti non un momento rituale o una stanca celebrazione, ma un momento di confronto, di analisi e soprattutto di proposte. Un convegno che si svolge al termine del 2010, anno finale del 3° Programma di azione per la Sicurezza Stradale adottato dalla Commissione Europea nel giugno 2003, quando fu sancito il principio secondo cui la sicurezza stradale è una “responsabilità condivisa”. E’ un dato sicuramente positivo – ha proseguito Ciucci - che dal 1965 al 2008 in Europa il numero dei decessi per incidenti sia andato riducendosi e ciò a fronte di un continuo e costante incremento del numero di autovetture circolanti, che ha portato a più che quadruplicarsi l’esposizione al rischio. Tuttavia il trend di riduzione dei decessi è stato troppo lento e nel 2010 non sarà possibile conseguire l’obiettivo individuato dal Libro Bianco dell’Unione Europea di ridurre a 27.000 le vittime complessive sulle strade, obiettivo che si allontana di 6 anni per l’Europa a 27 e di 2-3 anni per l’Europa a 15”.

“Se i dati sull’incidentalità - ha in conclusione sottolineato Ciucci - sono in calo, il merito va ascritto molto al nuovo Codice della strada che ha posto la sicurezza e la prevenzione tra i suoi principi cardine. In particolare, la recente introduzione della tolleranza zero nell’uso del alcol per giovani, neo patentati e professionali, varata proprio nei giorni dell’esodo e ciò grazie allo straordinario impegno del Ministro Matteoli, ha contribuito ad abbassare ulteriormente il numero di incidenti ma soprattutto di vittime”.

L’Italia si attesta - nelle statistiche dell’Unione Europea - con un dato provvisorio positivo: una riduzione complessiva tra il 2000 e il 2008 del numero delle vittime del 33% circa, e – va sottolineato - nonostante che il parco veicolare sia cresciuto del 17,7%. In Italia nel 2008 si è registrato un numero complessivo di 218.963 incidenti che hanno causato il decesso di 4.731 persone e il ferimento di altre 310.739. Rispetto all’anno 2007, il numero degli incidenti è calato del 5,2%; quello dei feriti del 4,6%; quello dei morti del 7,8%.

“Le criticità infrastrutturali compromettono fortemente gli standard di qualità del nostro sistema di mobilità – ha sottolineato nel suo intervento il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Enrico Gelpi – e almeno il 30% degli incidenti fatali in Europa potrebbe essere evitato se ciascun Paese investisse nell’innalzamento degli standard di sicurezza della rete stradale. Insieme all’Anas – ha concluso il presidente dell’ACI – abbiamo presentato lo scorso anno un programma di test sui tunnel italiani, il cui obiettivo è quello di stimolare un processo virtuoso di miglioramento degli standard di sicurezza della rete stradale. Sempre con l’Anas, e con la collaborazione di altri organismi, stiamo completando la mappatura del rischio della nostra rete viaria, con l’obiettivo di informare gli automobilisti sulla potenziale pericolosità del tratto stradale che stanno percorrendo, segnalando allo stesso tempo alle Autorità competenti le priorità di intervento per la messa in sicurezza delle strade”.

Roma, 27 ottobre 2010