Nel corso del 2018 sono state ridefinite le politiche anticorruzione, gestendo il passaggio dal regime di sottoposizione obbligatoria alla normativa in tema di anticorruzione e trasparenza a quello volontaristico.
Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza è una funzione chiave all’interno del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi (SCIGR).
Anas, pur non essendo più formalmente obbligata a procedere alla nomina, ha mantenuto la figura del RPCT a cui sono assegnati i poteri necessari per lo svolgimento dell’incarico, inclusi quelli di vigilanza sull’effettiva attuazione delle misure previste. In particolare, il RPCT provvede a:
- elaborare e aggiornare la proposta di Misure Integrative, da sottoporre all’approvazione del CDA;
- definire il relativo piano di formazione, individuando modalità e destinatari;
- verificare l’efficace attuazione delle misure adottate;
- controllare e garantire la corretta attuazione dell'accesso civico semplice, previsto dall’art. 5, comma 1, del D. Lgs. 33/2013;
- riferire periodicamente al CDA;
- promuovere ed effettuare incontri periodici con l’ODV al fine di coordinare le rispettive attività;
- promuovere ed effettuare incontri periodici con il Collegio Sindacale;
- effettuare controlli sulle procedure e sui processi aziendali che possono avere rilevanza ai fini della prevenzione della corruzione;
- partecipare alle riunioni del CDA chiamato a deliberare sull’adozione delle Misure Integrative e sull’approvazione dei relativi aggiornamenti;
- esercitare le azioni necessarie per migliorare l’espletamento dei propri compiti;
- accedere senza limitazioni alle informazioni aziendali rilevanti per le proprie attività di indagine, analisi e controllo .
Il nostro organismo di vigilanza e il RPCT operano in modo coordinato e complementare.
In tale ambito è stato adottato il Framework Unico costituito dalle Linee di indirizzo sulla Politica Anticorruzione di Anas, dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.lgs. 231/01 e dalle Misure integrative di quelle adottate ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
Il “Framework Unico Anticorruzione” è stato realizzato in linea con i principi e gli standard di comportamento enunciati nel Codice Etico e nella Carta dei Valori, al fine di prevenire l’attuazione di comportamenti corruttivi/corrotti da parte dei destinatari del Framework, sia in forma attiva che passiva, sia nei rapporti con esponenti della Pubblica Amministrazione che di società o enti privati.
Le “Misure integrative di quelle adottate ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231” sono elemento costitutivo dello SCIGR, ossia dell’insieme di strumenti, strutture organizzative, norme e regole aziendali volte a consentire una conduzione dell’impresa sana, corretta e coerente con gli obiettivi aziendali.
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