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Sicilia, il Presidente Ciucci (Anas): “Bisogna vincere la sfida del Ponte”

Sicilia, il Presidente Ciucci (Anas): “Bisogna vincere la sfida del Ponte”

“Auspichiamo anche contributi europei per la realizzazione dell’opera”. “In Sicilia l’Anas ha in corso investimenti per 1,3 miliardi di euro”
“La priorità attribuita dall’Unione Europea all’asse Berlino-Palermo, con lo snodo fondamentale del Ponte sullo Stretto, riscopre la centralità del Mediterraneo come vasta area di scambi e la Sicilia è al centro di questa area”. È quanto ha dichiarato il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci, intervenendo a Messina, alla tavola rotonda “Sicilia ‘Ponte’ del Mediterraneo”, nell’ambito della Festa dell’Autonomia.

“Il progetto del Ponte - ha affermato Ciucci - ha subito un blocco di due anni e siamo oggi impegnati in una difficile fase di ripartenza. Bisogna fare presto. Nei prossimi anni si giocheranno in Europa importanti partite trasportistiche che potrebbero anche fare a meno del Sud della nostra Penisola: alcuni partners europei lo hanno apertamente dichiarato, presentando soluzioni infrastrutturali concorrenziali e sostitutive rispetto al Corridoio Berlino-Palermo. E questa è la vera sfida a cui bisogna saper rispondere”.

Il Presidente dell’Anas ha precisato che non “bisogna ricominciare da zero”, perché “restano validi tutti i contratti già stipulati, quelli con il Contraente Generale, con il Project Management e quello l’innovativo per il Monitoraggio ambientale. Le attività più significative, attualmente in corso, per il riavvio del progetto, riguardano l’aggiornamento dei corrispettivi contrattuali, della Convenzione con il concedente Ministero delle Infrastrutture e del relativo piano finanziario”.

Per quanto concerne il quadro economico, Ciucci ha spiegato che “il fabbisogno complessivo del progetto del Ponte e dei circa 40 chilometri di raccordi, che comprende tra l’altro gli oneri finanziari, gli accantonamenti rischi, gli aggiornamenti dei costi delle materie prime, era stato calcolato in via largamente prudenziale in 6 miliardi di euro. Il contratto stipulato nel marzo 2006 con il Contraente Generale valeva infatti 3,9 miliardi di euro, e quindi il margine era ampio. Stando alle valutazioni preliminari svolte, il valore aggiornato non dovrebbe discostarsi in maniera significativa, nonostante il notevole incremento del prezzo delle materie prime”.

Secondo Ciucci, “le modalità del precedente piano finanziario possono essere tuttora valide, ossia il 40 per cento attraverso l’aumento di capitale della società Stretto di Messina ed il restante 60 per cento tramite finanziamenti da reperire sui mercati nazionali ed internazionali dei capitali secondo lo schema tipico del project finance. La quota del 40 per cento dovrà essere individuata in sostituzione dei fondi ex Fintecna, in precedenza destinati al Ponte e successivamente versati al bilancio dello Stato per altri scopi. Si tratta di un valore pari a circa 2,2 miliardi di euro. In linea con quanto già a suo tempo previsto, tra le ipotesi allo studio vi potrebbe essere un intervento da parte dello Stato, tramite un aumento di capitale da parte degli Azionisti della Stretto di Messina”.

“Il punto fondamentale - ha sottolineato Ciucci - è che in tale ipotesi non si tratterebbe di contributi pubblici a fondo perduto. Queste risorse dovranno essere infatti rimborsate e remunerate con rendimenti di mercato da parte della Stretto di Messina, tramite i flussi di cassa generati dai pedaggi sul Ponte”.

Il Presidente dell’Anas ha poi auspicato che “il progetto del Ponte possa ricevere un contributo anche dai fondi europei e ciò alla luce del suo assoluto valore prioritario come collegamento intermodale, sia a livello Paese che a livello Comunitario, in quanto anello essenziale nell’ambito del Corridoio europeo n. 1 Berlino-Palermo”.

Per quanto riguarda, infine, i tempi di realizzazione dell’opera, il Presidente Ciucci ha confermato “l’obiettivo di concludere le attività propedeutiche entro l’anno per emettere l’ordine di inizio attività al Contraente Generale nei primi mesi del 2009, prevedendo l’avvio dei cantieri a metà del 2010 e l’apertura del ponte al traffico nel 2016”.

Secondo Ciucci, “il controllo della società Stretto di Messina da parte dell’Anas consentirà di sviluppare importanti sinergie nella realizzazione dell’opera, nell’ottica di uno sviluppo coordinato delle infrastrutture portanti del Mezzogiorno”.

Ciucci ha anche affermato che “la Sicilia è una delle regioni alle quali l’Anas riserva maggiore attenzione. Infatti i km di rete stradale e autostradale gestiti dall’Anas in Sicilia rappresentano oltre il 20% della rete complessiva della Società delle Strade e la Direzione Regionale per la Sicilia dell’Anas è il gestore principale della rete viaria dell’isola, con più di 4.200 km di strade statali e autostrade”.

Gli investimenti in corso in Sicilia da parte dell’Anas ammontano a circa 1.310 milioni di euro, tra nuove opere (1.280 milioni di euro) e interventi di manutenzione straordinaria (28 milioni di euro). In particolare per quanto riguarda la Catania-Siracusa, che comporta un investimento di circa 725 milioni di euro, il cantiere ha uno stato di avanzamento dell’81%, con previsione di ultimazione entro dicembre 2009.
Per quanto concerne i lavori di realizzazione del primo tratto della Agrigento-Caltanissetta (per un importo di oltre 516 milioni di euro), la progettazione esecutiva dell’opera è stata sostanzialmente completata e l’Anas conta di avviare i lavori entro la fine del 2008-inizio 2009, con ultimazione prevista entro il 2011-inizio 2012.

Per quanto riguarda i lavori programmati, in Sicilia di qui al 2011 l’Anas prevede investimenti per oltre 5 miliardi di euro. Nel dettaglio, 2 miliardi riguardano opere già in corso di realizzazione o che verranno avviate entro i prossimi sei mesi; 815 milioni la Ragusa-Catania, opera da realizzare in project financing per la quale è già stato individuato il soggetto promotore, e circa 2,2 miliardi ulteriori interventi in fase avanzata di progettazione.

Messina, 25 ottobre 2008