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Quadrilatero Marche-Umbria, Pozzi (Anas): “Il dialogo è parte importante per la realizzazione di questo asse viario d’interesse nazionale”

Quadrilatero Marche-Umbria, Pozzi (Anas): “Il dialogo è parte importante per la realizzazione di questo asse viario d’interesse nazionale”

Tra il 2001 e il 2005 in Marche e in Umbria l’Anas ha prodotto lavori
per oltre 504 milioni di euro,
aprendo al traffico oltre 61 km di nuove strade o ammodernate


“Il progetto Quadrilatero Marche-Umbria è un esempio-modello del nuovo concetto di ‘capitalismo di rete’, in cui l’Anas crede molto, e che si fonda sul coinvolgimento degli investimenti privati per la realizzazione delle opere di interesse pubblico”. E’ quanto ha dichiarato il Presidente dell’Anas Vincenzo Pozzi nel suo intervento a Jesi al convegno “Lo sviluppo delle Marche e dell’Umbria attraverso la Legge Obiettivo - Quadrilatero moltiplicatore della crescita economica del territorio“.
“Se il ‘capitalismo di rete’ a livello autostradale - ha spiegato Pozzi - si realizza attraverso il rapporto concessorio, che consente di riportare all’interno del sistema economico generale le utilities prodotte, a livello di rete viaria nazionale, invece, come è nel caso della Quadrilatero, i benefici economici vengono messi a disposizione della collettività attraverso il nuovo strumento del Piano di Area Vasta. Un valore aggiunto che consente di utilizzare l’anticipazione delle rendite che saranno generate dalle nuove infrastrutture - incamerate attraverso tecniche di “cattura di valore” - per finanziare parte dell’opera stessa, in alternativa al meccanismo del pedaggio, avendo il vantaggio di poter anche organizzare lo sviluppo in un ottica di piano urbanistico di area vasta”.

“Credo che la Società Quadrilatero Marche-Umbria e i suoi dirigenti - ha affermato Pozzi - abbiano cercato di costruire nel migliore dei modi questo percorso, nell’interesse della collettività e soprattutto delle comunità locali. E’ chiaro che in un processo nuovo come quello del piano di area vasta, possono nascere incomprensioni che devono però uscire dalla logica delle contrapposizioni e devono entrare nell’ottica di un bilancio sociale e dell’interesse nazionale. Lo spirito del bilancio sociale richiede il coinvolgimento attivo nel processo di infrastrutturazione del territorio di tutti gli attori interessati. Nel coinvolgimento attivo si sviluppano e si prendono in considerazione interessi, necessità, bisogni. Io credo quindi che si possa e si debba riprendere il dialogo, anche perché il progetto Quadrilatero costituisce un’occasione straordinaria per il territorio”.

Pozzi ha detto che “la realizzazione del sistema viario del Quadrilatero Marche-Umbria è entrata nella fase attuativa con l’aggiudicazione dei due maxilotti. Fra poche settimane andremo ad aprire i cantieri dei due maxilotti, dando concretamente avvio ai lavori sulle direttrici: Ancona-Perugia (che si sviluppa lungo la SS 76 “Val d’Esino” e prosegue lungo la SS 318 umbra); Civitanova Marche-Foligno (che si sviluppa lungo la SS 77 “Val di Chienti”); e sulle direttrici collegate dalla trasversale Fabriano-Matelica-Muccia e dalle diramazioni della SS 77. Il Progetto Quadrilatero prevede che insieme a questi interventi viari (per complessivi 167 km) si andranno a sviluppare attività agroalimentari, incubatori di impresa, piastre logistiche, poli commerciali, con un investimento complessivo straordinario pari ad oltre 2,1 miliardi di euro”.

L’impegno dell’Anas per le Marche e per l’Umbria non si ferma qui. Il Presidente dell’Anas ha spiegato che “per migliorare la rete viaria delle Marche, nell’ultimo quinquennio l’Anas ha aperto 187 cantieri, ha prodotto lavori per oltre 324,8 milioni di euro ed ha aperto al traffico 19 km di strade nuove o ammodernate, tra le quali la variante di Fabriano alla Statale 76 e la tangenziale di Ascoli. Per quanto riguarda l’Umbria, nell’ultimo quinquennio l’Anas ha aperto 12 cantieri, effettuato investimenti per 180 milioni di euro, inaugurato 42 km di nuove strade, tra le quali la variante di Spoleto e Foligno alla Statale ‘Flaminia’; la variante di Città di Castello; la variante alla Statale ‘Tiberina’ di collegamento alla Statale 318 di ‘Valfabrica’; e la variante di Gubbio e Pian d’Assino alla Statale 219”.

Pozzi ha ricordato anche che in questi anni “l’Anas è diventata la prima stazione appaltante del Paese, con un ritmo di produzione e di realizzazione paragonabili al periodo postbellico e a quello del boom economico. Tra il 2001 e il 2005 abbiamo aperto al traffico oltre 505 km di strade o autostrade nuove o ammodernate e aperto 266 nuovi cantieri, relativi a 1.337 km. Il valore delle opere in corso è passato dai 5,6 miliardi nel 2001 ai 11,770 miliardi di euro (+110%) nel 2005. Se nel 2001 riuscivamo ad appaltare lavori per 2.166 milioni di euro, nel quadriennio 2002-2004 abbiamo appaltato lavori per oltre 4.000 milioni, con un incremento del +85,3%”.

“Si tratta di cifre e di numeri molto positivi - ha concluso Pozzi -, certificati da diversi organismi indipendenti. Dati che testimoniano come l’attuale management aziendale abbia saputo imprimere un nuovo corso a un’azienda importante come l’Anas, riformandone profondamente la struttura e valorizzando le professionalità interne, e ottenendo risultati che non si conseguivano da decenni”.

Jesi, 17 febbraio 2006