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Pietro Ciucci: l’Anas si conferma prima stazione appaltante del Paese e tende alla completa autonomia finanziaria per fronteggiare i costi, pur non rinnegando il proprio ruolo ‘sociale’ e di servizio pubblico

Lazio, Roma,

Pietro Ciucci: l’Anas si conferma prima stazione appaltante del Paese e tende alla completa autonomia finanziaria per fronteggiare i costi, pur non rinnegando il proprio ruolo ‘sociale’ e di servizio pubblico

Lectio magistralis del Presidente dell’Anas all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli
Il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci ha illustrato la natura pubblica dell’Anas, nelle sue trasformazioni da Azienda dello Stato a Società per Azioni, oggi, nel corso di una lezione agli allievi dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, alla presenza del Comandante Generale di Brigata Aerea, Umberto Baldi.
“Nel 2010 – ha affermato Pietro Ciucci - l’Anas si è confermata leader per la capacità di saper realizzare opere infrastrutturali, nel rispetto dei tempi e delle previsioni di spesa, e prima stazione appaltante del Paese, sia per le grandi opere che per gli interessi di mobilità delle comunità locali”.
“Questa nostra capacità di essere sul territorio – ha continuato il Presidente dell’Anas –, è stata recentemente rafforzata e riconosciuta anche dalla decisione di alcune Regioni di restituire il patrimonio stradale preso in carico, a seguito del cosiddetto federalismo stradale, e che è risultato in concreto difficilmente gestibile, sia sotto l’aspetto economico che sotto quello operativo”.
L’Anas, attualmente gestisce in modo diretto 25.000 km tra strade statali e autostrade, grazie all’incremento registrato negli ultimi dieci anni di circa 3.700 km, determinato per quasi 2.000 km dalla costruzione di nuove infrastrutture e per una parte dal fenomeno “di ritorno” di alcune strade dalle Regioni.
Il Presidente dell’Anas, nella sua lectio ha evidenziato che a seguito delle recenti disposizioni di legge, non ci saranno più trasferimenti da parte dello Stato a titolo di corrispettivo di servizio. In altri termini, tutti i costi di gestione della rete, compresa la manutenzione ordinaria, saranno a carico dell’Anas che dovrà farvi fronte con risorse acquisite direttamente. Le risorse derivanti dai prossimi pedaggi di alcune tratte autostradali, infatti, sono destinate al riequilibrio del Bilancio dello Stato e non sono risorse aggiuntive per l’Anas.
“È necessario – ha concluso il Presidente dell’Anas - che la Società sia in grado di fronteggiare i propri costi di funzionamento, utilizzando, in maniera esclusiva o almeno prevalente, i ricavi legati a logiche di mercato. È mio convincimento che questa è la strada futura che consentirà la completa autonomia finanziaria dell’Anas, liberando il Bilancio pubblico, senza rinnegare tuttavia il suo ruolo ‘sociale’ e di servizio pubblico”.