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Anas e Confindustria-F.IN.CO. “Insieme per la Sicurezza Stradale”

Anas e Confindustria-F.IN.CO. “Insieme per la Sicurezza Stradale”

Convegno a Roma per rilanciare la centralità della manutenzione delle strade italiane, attraverso un gettito economico costante garantito dal 50% del totale delle contravvenzioni

Destinare il 50% delle contravvenzioni elevate dai vari organi di vigilanza (vigili urbani, polizia, carabinieri) alla sicurezza stradale, rilanciando la centralità della manutenzione della rete stradale italiana, in modo da dare concreta attuazione ed applicazione a quanto già disposto dall’articolo 208 del Codice della Strada. È una delle principali proposte avanzate da Anas e Confindustria-F.IN.CO. nel convegno che si è svolto oggi a Roma, dal titolo: “Insieme per la Sicurezza Stradale. Il valore di un diritto; il dovere di un intervento”.

“La sicurezza stradale è una grande emergenza del nostro Paese - ha dichiarato il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci -. Secondo i dati Istat, ogni giorno si verificano 652 incidenti stradali che provocano la morte di 16 persone e il ferimento di altre 912. Com’è noto, la maggior parte di questi incidenti è dovuta a comportamenti individuali, ma l’Anas, come gestore nazionale della mobilità su strada, ha dedicato un’apposita Direzione centrale all’esercizio della rete ed è impegnata ad innalzare gli standard di sicurezza delle strade e autostrade italiane. La disponibilità di un gettito economico costante per la manutenzione potrebbe consentirci di fare ancora di più”.

“La destinazione del 50% delle contravvenzioni alla manutenzione – ha spiegato nell’intervento conclusivo del convegno il Presidente di Confindustria F.IN.CO. Rossella Rodelli Giavarini – equivale quasi a una piccola manovra finanziaria, il cui gettito è stimabile in almeno 1,7 miliardi di euro ed oggi viene incamerato direttamente dalle casse delle amministrazioni centrali o locali, in una ottica di utilizzo che non dà alcun beneficio diretto al cittadino sul piano della sicurezza stradale”.

“Va recuperata una vera capacità di governo del settore stradale, se si vogliono ottenere miglioramenti nella sicurezza in Italia rispetto ai risultati positivi ottenuti dalla gran parte dei Paesi europei. L’obiettivo comunitario fissato dal Libro Bianco dell’UE del 2001 – ha affermato il Direttore Generale di Confindustria Maurizio Beretta – di ridurre le vittime della strada del 50% entro il 2010 deve diventare il vero riferimento di tutti i livelli di competenza coinvolti nella sicurezza stradale, in termini di investimenti e di attività realmente efficaci nel migliorare le condizioni infrastrutturali e tecnologiche delle strade, l’educazione e il comportamento degli utenti e la capacità di prevenzione, controllo e sanzione delle forze dell’ordine”.

Al convegno hanno partecipato rappresentanti del mondo dell’impresa, degli enti locali e delle associazioni onlus. Sono state esaminate le cause dell’incidentalità, tra cui emergono: la distrazione del conducente (dovuta spesso all’utilizzo di telefonini, navigatori, sistemi audio-video), i comportamenti di guida sbagliati, la scarsa conoscenza del codice della strada, l’insufficiente percezione del pericolo, l’inadeguatezza del mezzo meccanico e i comportamenti devianti, come l’abuso di alcolici e sostanze stupefacenti.

Ma tra le cause di incidentalità non vengono adeguatamente considerate la vetustà dei manufatti stradali, l’insufficiente o scarsa manutenzione e l’inadeguatezza delle infrastrutture rispetto all’aumento del traffico.

Anas e Confindustria F.IN.CO. concordano perciò sulla necessità di riportare le dotazioni di sicurezza e la manutenzione al centro delle politiche infrastrutturali del Paese, attraverso una gestione centralizzata.

“L’efficientamento del sistema dei trasporti e la gestione del patrimonio stradale – ha spiegato il Presidente di Confindustria F.IN.CO. Rodelli Giavarini – sono obiettivi di primaria importanza per il Paese e le competenze non possono essere delegate ad una pletora di istituzioni e di enti locali ai quali mancano sia le capacità tecniche che la disponibilità economica. Distribuire lungo il territorio nazionale, in funzione di pure esigenze localistiche, le funzioni progettuale, esecutiva e gestionale costituisce una pericolosa frammentazione di responsabilità”.

“L’innalzamento della sicurezza - ha affermato il Presidente dell’Anas Ciucci - richiede l’adozione di azioni costanti di intervento e di controllo della rete stradale e dei manufatti, eseguiti non in regime di emergenza ma a ‘regime’, in base al consolidato modello operativo del Risk and Crisis Management. L’Anas è dotata di tutte le professionalità e le competenze necessarie per svolgere tale attività, anche come consulente degli enti locali`.

Per una efficace programmazione degli interventi di manutenzione, Anas e Confindustria F.IN.CO. auspicano inoltre, così come peraltro già previsto per legge, che si completi il Catasto delle Strade. Ciò consentirà di procedere al calcolo e all’incidenza su base annua della messa a norma e della manutenzione programmata delle tratte gestite.

Anas e Confindustria F.IN.CO. hanno anche sottoscritto una partnership che, attraverso cinque gruppi di lavoro, proporrà soluzioni per innalzare i livelli di sicurezza passiva sulla rete stradale e autostradale italiana:

gruppo 1: pavimentazione, macchinari ed aggregati riciclati per pavimentazioni;
gruppo 2: segnaletica orizzontale, verticale e di complemento;
gruppo 3: barriere di sicurezza;
gruppo 4: barriere acustiche;
gruppo 5: barriere paramassi.

“Costruire nuove strade ha un valore strategico per il territorio e per il sistema economico – ha sottolineato il Presidente dell’Anas Ciucci - ma mantenerle efficienti, sicure, adeguate ai crescenti flussi veicolari è altrettanto importante. Per questa ragione l’Anas nel 2008 ha destinato alla manutenzione ordinaria e straordinaria della rete oltre 750 milioni di euro e per questa ragione ha consolidato la collaborazione tra il Centro Sperimentale Anas di Cesano e Confindustria F.IN.CO., che insieme proseguiranno nel lavoro di ricerca e di elaborazione di nuovi metodi e tecniche per elevare gli standard della sicurezza, attiva e passiva, della strada e per lo sviluppo di un progetto comune per il finanziamento e l’innovazione tecnologica della gestione della rete viaria e delle dotazioni di sicurezza”.

I lavori del convegno sono stati aperti da Angelo Artale, Direttore generale Finco. Sono intervenuti: Roberto Tortoli, Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati; Michele Minenna, Condirettore Generale Anas; Carlo Bartoli, Direttore Esercizio e Coordinamento del Territorio Anas; Giuseppe Mele, Vice Direttore Area Impresa e Territorio di Confindustria; Giuseppe Guccione, Presidente Fondazione Fisico e Fondazione Guccione; Orazio Ciliberti, Vicepresidente ANCI con delega per la Sicurezza; Sergio Dondolini, Direttore Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero dei Trasporti; Enrico Gelpi, Presidente ACI; Gabriella Gherardi, Presidente AISES; Antonio Giannella, Comandante della Polizia Stradale del Ministero dell’Interno; Carlo Giavarini, Presidente SITEB; Umberto Guidoni, Direttore Generale Federazione ANIA per la Sicurezza; Dott. Franco Moz, Responsabile della Sicurezza Stradale - ANFIA; Lino Setola, Presidente Barriere ACAI. Ha concluso i lavori Mario Valducci, Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.

Roma, 11 giugno 2008