Tu sei qui

Infrastrutture, Pozzi (Anas): “Nell’ultimo triennio sono stati approvati progetti per 53 miliardi di euro tra opere stradali e autostradali”

Infrastrutture, Pozzi (Anas): “Nell’ultimo triennio sono stati approvati progetti per 53 miliardi di euro tra opere stradali e autostradali”

“E’ necessario siglare il Contratto di Programma per far uscire
l’Anas dal perimetro della Pubblica Amministrazione”

“Nell’ultimo triennio l’Anas ha dato un significativo contributo alla realizzazione delle opere pubbliche in Italia, diventando la più grande stazione appaltante del Paese”. E’ quanto ha affermato il Presidente dell’Anas Vincenzo Pozzi, intervenendo al convegno “La questione infrastrutturale”, organizzato dall’Ance e dall’Agi a Torino, nell’ambito della fiera Infrastructura.

Il Presidente dell’Anas Pozzi ha contestato i dati della ricerca Ance-Agi sui tempi di esecuzione delle progettazioni e degli appalti, per quanto riguarda il settore stradale e autostradale. “I tempi di esecuzione degli appalti sono stati in media di appena 240 giorni. L’Anas, infatti, ha investito circa 30 miliardi di euro in opere stradali e autostradali tra bandi pubblicati e gare aggiudicate. – ha spiegato Pozzi -. E anche le progettazioni sono state eseguite in tempi assai inferiori a quelli indicati nella ricerca, se si pensa che, tra il giugno del 2001 e il febbraio del 2005, sommando gli interventi a favore della rete stradale e quelli per il comparto autostradale, sia in gestione diretta che a pedaggio, sono stati approvati progetti per 53 miliardi di euro e cantierate opere per 11,6 miliardi di euro di opere, a cui si aggiungono 12,8 miliardi di euro di cantieri di prossima apertura. Per comprendere quanto sia stato imponente questo sforzo, basta dire che in questo scorcio di tempo l’Anas ha aperto al traffico ben 445,56 km di nuove strade”.

Secondo il Presidente dell’Anas, “i veri ritardi non stanno nella progettazione ma in un abnorme contenzioso generato dalla logica di alcune norme della Legge Merloni che andrebbero modificate”.

Pozzi ha ricordato che l’Anas ha conseguito la certificazione di qualità europea sia per la sua struttura di progettazione sia per quella della direzione lavori, e si è lamentato di “certe imprese che, nonostante i requisiti di qualità dei progetti Anas, si presentano il giovedì a firmare gli appalti e il venerdì contestano i progetti, chiedendo varianti e quindi maggiori soldi”.

Nel corso del convegno, è stata affrontata anche la questione dei pagamenti. Pozzi ha affermato che nel 2004 l’Anas ha effettuato pagamenti per 2,1 miliardi di euro, il cui saldo è avvenuto con il decreto legge che ha permesso l’erogazione dei 650 milioni di euro mancanti e ha consentito di onorare gli stati di avanzamento dei lavori fino al gennaio 2005.

“E’ un fatto che per il 2005 – ha continuato Pozzi – mancano all’appello 3,9 miliardi di euro perché non è stato ancora sottoscritto il Contratto di Programma 2003-2005, che regola il rapporto tra Anas e Ministero concedente, assicurando continuità ai trasferimenti pubblici e soprattutto trasformando in corrispettivi di servizio, e quindi in ricavi di mercato, i rimborsi finora previsti dallo Stato per l’attività svolta dall’Anas”.
“Questo passaggio è assolutamente necessario e urgente – ha sottolineato Pozzi – per far uscire l’Anas dal perimetro della pubblica amministrazione, in un’ottica di mercato”.

Richiesto dai rappresentanti dell’Ance di esprimere una previsione sui tempi della firma del Contratto di Programma, Pozzi ha detto: “Non sono io a decidere i tempi. Qualora a fine mese, come mi dicono, il Cipe approverà il Piano Decennale Anas, si potrebbe immaginare entro aprile la sigla del Contratto di Programma e a maggio l’inizio del nuovo corso dell’Anas, con l’autonomia finanziaria dell’Azienda e la capacità di reperire sul mercato i fondi necessari per il processo di infrastrutturazione del Paese”.

Torino, 12 marzo 2005