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Concessionarie autostradali, Cda Anas approva i piani finanziari dell’Ativa (Autostrada Torino-Ivrea-Valle d’Aosta), delle Autostrade Centro Padane, del Raccordo Autostradale Valle d’Aosta e dell’Autostrada dei Fiori

Concessionarie autostradali, Cda Anas approva i piani finanziari dell’Ativa (Autostrada Torino-Ivrea-Valle d’Aosta), delle Autostrade Centro Padane, del Raccordo Autostradale Valle d’Aosta e dell’Autostrada dei Fiori

Anas lega gli incrementi tariffari all’effettiva realizzazione degli investimenti, a tutela degli utenti

Anche per l’Ativa (Autostrada Torino-Ivrea-Valle d’Aosta), per le Autostrade Centro Padane, per il Raccordo Autostradale Valle d’Aosta e per l’Autostrada dei Fiori, l’Anas ha introdotto un meccanismo che lega gli incrementi delle tariffe di pedaggio destinati a coprire gli investimenti sulla rete allo stato di avanzamento effettivo degli investimenti stessi e alla realizzazione di nuove opere autostradali previste negli stessi piani, a tutela degli utenti.

“Come già avvenuto nelle scorse settimane con le altre concessionarie - ha dichiarato il Presidente Vincenzo Pozzi – l’Anas sta esercitando, in qualità di ente concedente e nell’ambito dei suoi poteri di vigilanza sul settore autostradale, un attento controllo sui piani finanziari e sui parametri che determinano l’incremento delle tariffe di tutte le Concessionarie, e questo al fine di operare un contenimento degli aumenti futuri, a tutto vantaggio degli utenti”.

Per quanto riguarda il piano finanziario dell’ATIVA (che gestisce tratti dell’A4 e dell’A5 e il sistema delle Tangenziali di Torino), prevede in particolare la realizzazione della quarta corsia del sistema delle tangenziali di Torino per un valore di 56,8 milioni di euro. E’ inoltre prevista la realizzazione di un primo stralcio funzionale del nodo idraulico di Ivrea per un importo di 20,5 milioni di euro. Il programma di investimenti prevede altresì l’adeguamento e potenziamento degli svincoli di Volpiano e San Giorgio Canavese per 19,5 milioni di euro.

Per le Autostrade Centro Padane (concessionarie di un tratto della A21 Piacenza-Brescia) il piano finanziario prevede, fra le opere di maggior rilievo, la realizzazione del raccordo autostradale Ospidaletto-Montichiari per un valore complessivo di 241,4 milioni di euro. E’ previsto tra l’altro l’esecuzione del collegamento Castelvetro-Porto Canale di Cremona per 172,3 milioni di euro.

Per la Società Autostrada dei Fiori (che gestisce l’A10 Ventimiglia-Savona) il piano finanziario prevede interventi di adeguamento e potenziamento della rete autostradale storica per un valore di 190 milioni di euro, comprensivo del nuovo piazzale di Ventimiglia (43 milioni di euro).

Per la Società Raccordo Autostradale Valle D’Aosta (che gestisce in concessione un tratto della A5) il piano finanziario approvato dal Cda dell’Anas prevede l’ultimazione delle opere originarie già inserite in convenzione, insieme alla rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico che risentono della prolungata chiusura del tunnel del Monte Bianco, causata dall’incidente del marzo ’98. Il piano finanziario della RAV ha un valore di 115 milioni di euro.

Per tutte le Concessionarie sono stati inoltre confermati i termini di scadenza delle convenzioni originali che prevedono: il 2011 per le Autostrade Centro Padane; il 2016 per l’ATIVA; il 2021 per la Società Autostrada dei Fiori; e il 2036 per il Raccordo Autostradale Valle D’Aosta.

“Con questo sistema che lega gli incrementi dei pedaggi allo stato di avanzamento degli investimenti – ha spiegato il Presidente Pozzi - si impedisce per il futuro di creare indebiti benefici finanziari per le società concessionarie. Questo meccanismo ha già trovato applicazione in occasione dell’adeguamento delle tariffe del 2006 per la concessionaria Autostrade per l’Italia (di cui l’Anas, ha ridotto l’incremento tariffario dal +4,86% al +2,81%). Analogo sistema lo abbiamo introdotto anche per le concessionarie Autostrada Brescia–Padova, e Autocamionale della CISA”.

“Un ulteriore aspetto positivo di questi piani finanziari - ha aggiunto Pozzi - riguarda la possibilità di ‘diluire’ gli incrementi tariffari su un periodo massimo di dieci anni, contrariamente a quanto previsto dalla passata regolamentazione che non consentiva di ripartire gli incrementi tariffari su periodi maggiori di cinque anni. Questo significa che nel corso dei prossimi anni si registreranno sensibili vantaggi per l’utenza che si confronterà con degli aumenti tariffari più graduali”.

Roma, 17 marzo 2006