Per poter portare avanti il piano di investimenti previsto da Anas è fondamentale poter contare su maggiori risorse rispetto al passato, ma soprattutto sulla certezza di risorse e su una modalità di attribuzione che permetta l’accelerazione dei piani di investimento, sulla base di una programmazione di lungo periodo.
Anas negli ultimi anni ha programmato i propri investimenti in viabilità con visibilità pluriennale. Il finanziamento degli investimenti della società, che negli ultimi anni era stato possibile su orizzonti di tempo più ridotti, sulla base dei fondi disponibili permette oggi l’appaltabilità dei lavori programmati nei prossimi 3 anni; sono previsti aggiornamenti annuali della programmazione in base ai fondi destinati dalle Leggi di Bilancio. Per poter effettivamente sfruttare questa opportunità, potendo gestire l’accelerazione degli investimenti in una logica di portafoglio, deve essere garantito all’azienda un meccanismo di attribuzione delle risorse più agile ed incentivante.
Inoltre, la frammentazione dei flussi finanziari che ha caratterizzato la filiera dei pagamenti verso l’azienda ha comportato in passato ritardi nel pagamento di Anas e dei fornitori con ritardo dei lavori, maggiore indebitamento verso le banche e in generale maggiori costi.
Il traguardo che ci siamo prefissati nel medio termine è quello di raggiungere dei criteri di ottenimento delle risorse finanziarie alla base della nostra attività attraverso criteri di programmazione e consuntivazione dell’attività svolta (corrispettivo), con regole incentivanti nel rispetto di costi e tempi e parametri di qualità. Questo processo è reso possibile dal contratto di programma 2016-2020, approvato dal CIPE nella seduta del 7 agosto 2017, che prevede il passaggio graduale dalla logica del ‘contributo’ alla logica del ‘corrispettivo’ sia per gli investimenti che per i servizi di gestione della rete.
L’autonomia finanziaria ci consente di programmare gli investimenti con risorse certe, potendo accelerare con maggiore flessibilità e a regole certe la programmazione degli investimenti, potendo attrarre finanziamenti sul mercato dei capitali e realizzando un meccanismo virtuoso di remunerazione del servizio, spostando rischi dallo Stato ad Anas in un processo che arriva fino al deconsolidamento di Anas stessa dal perimetro della Pubblica Amministrazione.