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ANAS, UN DOCUMENTARIO RAI RACCONTA NOVANT’ANNI DI STORIA

Direzione Generale,

ANAS, UN DOCUMENTARIO RAI RACCONTA NOVANT’ANNI DI STORIA

Presentazione documentario Rai “Strade – 90 anni di storia italiana”  (Foto archivio Anas)
  • il lungometraggio dal titolo “Strade – 90 anni di storia italiana” è stato presentato oggi in anteprima presso la Casa del Cinema a Roma
  • il documentario racconta il percorso di Anas dalla sua fondazione come A.A.S.S. nel 1928 fino ad oggi con l’ingresso nel Gruppo Ferrovie dello Stato
  • andrà in onda su Rai Storia il 27 marzo e su Raitre il 31 marzo

È stato presentato questa mattina in anteprima a Roma dal presidente di Anas Ennio Cascetta, presso la Casa del Cinema, il documentario dal titolo “Strade – 90 anni di storia italiana” realizzato da Rai Cultura in collaborazione con Anas (Gruppo FS Italiane). Insieme al presidente di Rai Com, Roberto Nepote, e al vicedirettore responsabile di Rai Storia, Giuseppe Giannotti, erano presenti all’anteprima anche la regista Sabrina Salvatorelli, gli autori Gianluca Miligi e Marco Orlanducci e il produttore esecutivo Alessandra Giorgi.

Il documentario racconta il percorso di Anas dal momento in cui fu fondata come A.A.S.S. nel 1928 fino all’ingresso nel Gruppo Ferrovie dello Stato nel gennaio 2018. Sullo sfondo la storia italiana e i suoi cambiamenti. La struttura filmica del documentario, che andrà in onda martedì 27 marzo su Rai Storia alle ore 22:10 e sabato 31 marzo su Raitre alle ore 15:00, si basa su materiali d’archivio di Anas, della Rai e dell’Istituto Luce. L’obiettivo del lungometraggio è quello di intrecciare le tappe più significative della storia di Anas con gli avvenimenti più importanti che hanno segnato lo sviluppo dell’Italia. Attraverso filmati dell’epoca e interviste si ripercorre il grande impegno dell’azienda delle strade nel contribuire alla costruzione prima, e al potenziamento poi, degli assi strategici del Paese.  

Basti pensare che nel 1928, in piena epoca fascista, la neonata A.A.S.S. ebbe il compito di “depolverizzare” le principali arterie stradali in un momento in cui la circolazione avveniva per lo più a bordo di veicoli a trazione animale. Nel 1946 la A.A.S.S. fu soppressa per far posto all’Anas, a cui fu affidato il compito di ricostruire tutte le strade e i ponti bombardati e distrutti durante il secondo conflitto mondiale.

Poi ci furono gli anni del boom economico che coincisero con la costruzione del Grande Raccordo Anulare voluto dall’allora direttore di Anas Eugenio Gra, che creerà un acronimo per dare il suo nome all’anello della Capitale che diventerà la strada più trafficata d’Italia (oggi ha picchi di traffico di oltre 166.000 veicoli al giorno). Ma non solo. In quegli stessi anni nacque il progetto della A3 “Salerno Reggio Calabria”, costruita fra il 1964 e il 1974, all’interno di tre regioni morfologicamente complesse come la Campania, la Basilicata e soprattutto la Calabria. L’infrastruttura, che deve molto all’ingegner Giuseppe Scaramuzzi all’epoca responsabile dei lavori, è considerata un’opera ingegneristica di elevata complessità.  

Nel documentario, che deve molto anche al contributo di storici e specialisti del settore, come i professori Stefano Maggi dell’Università di Siena e Leandra D’Antone dell’Università di Roma “La Sapienza”, si alternano più vocila storia dell’azienda, infatti, è raccontata attraverso i ricordi dei cantonieri di ieri e di oggi e attraverso le testimonianze del presidente Ennio Cascetta e dell’amministratore delegato Gianni Vittorio Armani.

 “Crediamo – ha detto il presidente di Anas, Ennio Cascetta - che per guardare al futuro della nostra Azienda, ai prossimi 90 anni, non basti la programmazione dei nuovi investimenti o farci trovare pronti alla sfida delle nuove tecnologie. Per essere proiettati verso il futuro serve anche la consapevolezza del passato, la memoria delle cose fatte e del ruolo che si è avuto nella crescita del nostro Paese. Questo non solo come un lascito per le nuove generazioni, ma soprattutto per dire ‘grazie’ a tutti coloro che prima di noi hanno lavorato per far crescere l’Anas e la nostra Italia”.